Il microbiota e la stagionalità: come l’intestino si adatta ai cicli della natura

microbiota intestinale

1. Il dialogo tra corpo, ambiente e stagioni

Il nostro corpo non vive in isolamento: risponde costantemente ai segnali dell’ambiente,

dalla luce alla temperatura, fino ai cambiamenti nella disponibilità degli alimenti. Anche il

microbiota intestinale — quell’insieme di miliardi di microrganismi che contribuisce alla

digestione, alla sintesi di metaboliti e alla regolazione immunitaria — partecipa a questa

“danza biologica”

. Le stagioni, infatti, ne modulano la composizione e la funzione in modo

profondo.

2. Le oscillazioni stagionali del microbiota: lo studio sugli Hadza

Uno dei lavori più citati in questo ambito è lo studio condotto sugli Hadza della Tanzania

(Smits et al., Science, 2017). Analizzando il microbiota di questa popolazione non

industrializzata nel corso di un anno, i ricercatori hanno osservato oscillazioni cicliche nella

presenza di specifici ceppi batterici. Durante la stagione umida, in cui la dieta è ricca di frutta

e tuberi, aumentano i batteri specializzati nella fermentazione dei polisaccaridi complessi.

Nella stagione secca, caratterizzata da un maggiore consumo di carne e fibre insolubili,

prevalgono invece specie più proteolitiche. È un adattamento perfettamente coerente con la

disponibilità dei nutrienti e con le esigenze metaboliche del corpo.

3. Le variazioni del microbiota nelle società industrializzate

Sebbene nei paesi industrializzati queste oscillazioni siano meno marcate, a causa di

un’alimentazione più uniforme e di ambienti climaticamente controllati, il principio resta

valido: il microbiota conserva una ciclicità stagionale. Alcuni studi longitudinali su popolazioni

europee e nordamericane (Reinisch et al., Cell Reports, 2022) mostrano variazioni

significative nella diversità microbica e nella concentrazione di metaboliti chiave tra estate e

inverno. In genere, i mesi caldi si associano a una maggiore biodiversità intestinale e a una

predominanza di batteri saccarolitici, mentre nei mesi freddi si osserva un aumento di ceppi

legati al metabolismo lipidico e alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), utili per

sostenere la termogenesi e l’efficienza energetica.

4. I fattori ambientali e fisiologici che influenzano il microbiota

Questi cambiamenti stagionali non dipendono solo dal cibo, ma anche da fattori ambientali e

fisiologici. La durata della luce solare modula la secrezione di melatonina, che a sua voltainfluisce sull’attività microbica intestinale. La temperatura può alterare la permeabilità

intestinale e il turnover epiteliale, modificando il microambiente in cui i batteri vivono. Anche

le variazioni nell’attività fisica, nel ritmo sonno-veglia e nei livelli di cortisolo contribuiscono a

determinare un profilo microbico specifico per ciascun periodo dell’anno.

5. Il ritmo circadiano e la regolazione del microbiota

Il ritmo circadiano rappresenta un ulteriore livello di regolazione. È ormai chiaro che il

microbiota segue una propria oscillazione giornaliera, sincronizzata con i nostri cicli

metabolici. Alcuni batteri proliferano nelle ore notturne, durante il digiuno, mentre altri si

attivano in risposta ai pasti. Se questo equilibrio si perde — per esempio a causa di pasti

tardivi, sonno insufficiente o esposizione eccessiva alla luce artificiale — anche la

composizione del microbiota si modifica, con possibili effetti negativi sulla sensibilità

insulinica e sul metabolismo lipidico (Thaiss et al., Cell, 2014).

6. Nutrizione stagionale e diversità microbica

Dal punto di vista nutrizionale, assecondare la stagionalità significa favorire la diversità

microbica e sostenere l’adattamento fisiologico. Consumare frutta e verdura di stagione,

fibre fermentabili (come inulina, pectine, beta-glucani), legumi e cereali integrali stimola la

produzione di SCFA (acidi grassi a catena corta), in particolare butirrato, con effetti

antinfiammatori e trofici sull’epitelio intestinale. Nei mesi freddi, un maggior apporto di

alimenti come tuberi, zuppe di legumi, spezie e grassi buoni — potrebbe sostenere in modo

migliore la risposta immunitaria. Nei mesi caldi, privilegiare alimenti ricchi di acqua, polifenoli

e fibre solubili favorisce per esempio il controllo del bilancio idrico.

7. Il microbiota come sensore biologico della stagionalità

Il microbiota rappresenta anche un “sensore biologico” della stagionalità. Il modo in cui

cambia, nel corso dell’anno, riflette il grado di coerenza tra il nostro stile di vita e i ritmi della

natura. Integrare la dimensione circadiana e stagionale nella nutrizione significa andare oltre

la semplice composizione dei nutrienti: vuol dire ripristinare il dialogo tra corpo, ambiente e

tempo biologico.

8. Crononutrizione e salute metabolica

Forse è questo il senso più profondo della “crononutrizione”: non solo ciò che mangiamo, ma

quando e in quale contesto stagionale lo facciamo, determina la qualità della relazione tra

noi e i nostri batteri; da quella relazione dipende, più di quanto immaginiamo, la nostra

salute metabolica e immunitaria.

9. Microbiota, cervello e ambiente

Le oscillazioni stagionali del microbiota non influenzano solo il metabolismo, ma anche la

produzione di neurotrasmettitori e la regolazione dell’umore, confermando quanto profondo

sia il legame tra intestino, cervello e ambiente.

10. Bibliografia

Davenport, E. R., Mizrahi-Man, O., Michelini, K., Barreiro, L. B., Ober, C., & Gilad, Y. (2014).

Seasonal variation in human gut microbiome composition. ISME Journal, 8(7), 1391–1396.

https://doi.org/10.1038/ismej.2014.53

Reinisch, W., Siegmund, B., & Brand, S. (2022). Seasonal variations of the gut microbiome

in humans and its potential clinical implications. Cell Reports, 39(11), 110951.

https://doi.org/10.1016/j.celrep.2022.110951

Smits, S. A., Leach, J., Sonnenburg, E. D., Gonzalez, C. G., Lichtman, J. S., Reid, G.,

Knight, R., Manjurano, A., Changalucha, J., Dominguez-Bello, M. G., & Sonnenburg, J. L.

(2017). Seasonal cycling in the gut microbiome of the Hadza hunter-gatherers of Tanzania.

Science, 357(6353), 802–806. https://doi.org/10.1126/science.aan4834

Thaiss, C. A., Zeevi, D., Levy, M., Zilberman-Schapira, G., Suez, J., Tengeler, A. C.,

Abramson, L., Katz, M. N., Korem, T., Zmora, N., Kuperman, Y., Biton, I., Gilad, S., Harmelin,

A., Shapiro, H., Halpern, Z., Segal, E., & Elinav, E. (2014). Transkingdom control of

microbiota diurnal oscillations promotes metabolic homeostasis. Cell, 159(3), 514–529.

https://doi.org/10.1016/j.cell.2014.09.048

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